NewsSocietà

Le soluzioni di welfare aziendale saranno sempre più necessarie per assicurare un maggior benessere per sé ed i propri familiari. Con la consulenza degli specialisti di people care di Praesidium è possibile capirne meglio tutti i benefici

I modelli di servizi di welfare aziendale, grazie anche ai recenti incentivi fiscali, stanno gradualmente mutando e ampliandosi in un set di flexible benefits più completo ed aderente ai nuovi bisogni dei manager e della propria famiglia: benefits rimborsuali, altri in modalità di erogazione su piattaforme web, aiuti ai figli, assistenza agli anziani etc, etc.
Ciò oltre che per le emergenti difficoltà economiche anche a causa delle mutate condizioni demografiche:
– poche nascite e allungamento della vita (un italiano su quattro è over 65 anni);
– difficile congiuntura economica, che ha fortemente compromesso il mercato del lavoro;
– cicli di lavoro frammentati e basso tasso di occupazione tra 55 e 65 anni (solo il 46% di occupati in Italia contro il 66% della Germania);
– emersione di nuovi rischi socio-economici anche a causa del fiorire di nuove tipologie di famiglie: divorziati, monogenitori con figli,    persone sole, coppie allagate, coppie senza figli e soltanto un terzo, circa, dei nuclei familiari tradizionali con figli.

Ciò nonostante, finora, poco più di un terzo delle imprese italiane (di cui un 11% circa è dato da accordi aziendali individuali) ha adottato soluzioni di welfare aziendale per i propri dipendenti anche se si sta registrando, fortunatamente, un’impennata incoraggiante di crescita specie nelle aree del Nord Italia dove le rappresentanze sindacali possono giocare un ruolo rilevante.

In questo contesto sotto-assicurato, le coperture di sanità integrativa vengono adottate da oltre il 40% delle imprese attestandosi fra i benefit maggiormente diffusi, quali flessibilità negli orari di lavoro, buoni pasto e mense aziendale, sostegno ai figli, previdenza complementare etc etc.

Troppo poco se si concorda sul fatto che il risparmio privato in Italia si mantiene a livelli sempre alti rispetto all’Europa (anche se non è più capace di generare le rendite finanziarie, del passato), che il welfare pubblico arretra sempre di più per la lenta crescita del PIL e che, di conseguenza, i rischi sociali e le incertezze del domani aumenteranno per le  difficoltá  del sistema economico- industriale a produrre i livelli di reddito del passato.

La sostenibilità a rischio del welfare pubblico e le incertezze del futuro sono le nuove chiavi di lettura per la protezione delle emergenze sociali e dai maggiore oneri prestazionali di possibili malattie o disabilità: lo sviluppo di un welfare integrativo strutturato e a maggiore diffusione (oggi poco meno del 15% della spesa sanitaria privata – circa 5,7 miliardi – è rimborsata da forme di sanità integrativa, fondi e assicurazioni) rimane un valido strumento di tutela per garantirsi un buon livello di benessere, specie in età adulta

Dunque, di fronte ad un futuro scenario certo di insufficiente protezione sociale, un’accorta politica di welfare aziendale, meglio se sviluppata attraverso una rete dedicata di PMI, ed un utilizzo del risparmio attivo delle famiglie a fini previdenziali diventano una scelta imprescindibile che deve, innanzitutto, partire dalla certezza del reddito disponibile e di quello stimato lungo la vita lavorativa per fissare la quota del risparmio necessaria da destinare al welfare familiare.
La domanda che quasi scaramanticamente molti, purtroppo, evitano di farsi è come pianificare soluzioni adeguate per affrontare i rischi e gli squilibri dell’ineluttabile diverso ciclo lavorativo edi vita che si sta delineando, all’interno del quale si ipotizza che si vivrá la temporaneità tra i 25-45 anni, si lavorerá pienamente tra i 45-65 anni, circa, si andrá in pensione intorno ai 70 anni e si potrá vivere in questo status per un altro quarto di secolo per via dell’esplosione della longevità.

In questo futuro scenario la complessità delle variabili sociali in gioco esclude, tassativamente, ‘soluzioni fai-da-te’ di coperture dai rischi attesi specie per quella vasta platea di risparmiatori male educata finanziariamente nel secolo scorso che ha avuto assicurati in passato buoni rendimenti da tutti gli strumenti finanziari emessi dallo Stato.

In particolare queste persone, oggi, devono rispondere a tutte quelle domande di imprevedibilità del futuro e bisogni prevedibili rivolgendosi e richiedendo a specialisti di welfare aziendale e familiare misure e soluzioni ad hoc di pianificazione del proprio risparmio ai fini previdenziali e di assistenza socio-sanitaria per assicurarsi livelli di vita stabili e meno ansiogeni durante e dopo il ciclo di vita lavorativo.

Anche le imprese più socialmente responsabili e consapevoli del cambio epocale del modello economico-organizzativo del mondo del lavoro, delle turbolenze in atto e degli indicatori di tendenze del Paese, devono riconsiderare le nuove aree di criticità lungo l’intero arco del ciclo lavorativo dei propri dipendenti e porre in atto adeguate soluzioni di welfare aziendale per avere maggiore fidelizzazione, produttività e un clima interno sereno, senza ansie e preoccupazioni di lavoro e conciliazione di tempi di vita.

Quindi il punto focale della questione è proprio questo: siamo in un presente nel quale imprese e dipendenti devono guardare al futuro riconsiderando le priorità dei nuovi bisogni con l’obiettivo di non abbassare gli standard di vita raggiunti durante l’attività lavorativa e di mantenere quanto più possibile le dimensioni irrinunciabili del benessere per il periodo di lunga permanenza in quel luogo chiamato età adulta di pensionamento che ci si augura possa essere il più attivo possibile.

Salvo Carbonaro Presidente Praesidium S.p.a.

Le parti sociali che si stanno accingendo a rinnovare il CCNL della dirigenza industriale terranno sicuramente conto dei mutamenti in atto concordando, di sviluppare in una logica di premialità per le aziende e i dipendenti, modelli di welfare aziendale adeguati ai nuovi bisogni, alle recenti complessità e difficolta previdenziali, sanitarie, e di supporto alle famiglie.
Con lungimiranza Federmanager, credendo nell’efficacia della pianificazione del benessere dei propri iscritti, in servizio ed in pensione, ha destinato da tempo risorse economiche ed uomini per offrire sul territorio una attiva consulenza di sistema, oggettiva e di livello, per le aziende e per coloro che intendono approfondire gli scenari attesi di welfare integrativo e confrontare le varie soluzioni e scelte di protezione presente e futura della propria vita professionale e familiare dei propri cari.

Infatti, attraverso Praesidium e i propri welfare manager territoriali già operanti da anni all’interno del sistema, Federmanager intende sviluppare piú benefici e proporre servizi appropriati per la propria comunità di dirigenti e per le aziende offrendo soluzioni assicurative e di protezione professionale, contrattuale e non, favorendo in tal modo una più convinta e consapevole adesione al proprio sistema di rappresentanza ed alle relative associazioni territoriali.

Il servizio di consulenza di Praesidium, società tra i top 20 del settore del brokeraggio ed in fase di potenziamento organizzativo, sarà sempre più integrato e diffuso per affrontare la complessitá dei nuovi bisogni e dei rischi assicurativi che possono verificarsi lungo tutto l’arco del ciclo di vita, oggi, meno lineare e prevedibile che in passato: budget degli investimenti di welfare, piani di employee benefits, protezione sanitaria e previdenziale, passaggio generazionale, politiche attive del lavoro e convenzioni utili in un mercato affollato e guidato dalle logiche del prezzo e non della solidarietà tra generazioni che il sistema Federmanager difende dalla sua nascita. E’lo stesso motivo per cui, da anni, vive e cresce Assidai, fondo sanitario integrativo di riferimento di tutta l’azione di promozione e consulenza di Praesidium che, per essere piú efficace ed apprezzata dalle aziende e dagli iscritti, dovrà essere maggiormente sostenuta da un’adeguata è riconoscibile comunicazione dell’eco-sistema Federmanager.